Il Castello Reale di Moncalieri

Il Castello Reale di Moncalieri si erge in tutta la sua maestosità su una collina del centro storico di Moncalieri.

Oggi al suo interno si trova la caserma dei Carabinieri, primo reggimento carabinieri Piemonte.

Ma iniziamo dalle origini di questo castello.

Tutto ebbe inizio intorno al 1100, quando Tommaso I di Savoia fece costruire una fortezza imponente che ergeva su una collina alle porte di Torino, per poterne controllare l’accesso.

Sotto il dominio della duchessa Jolanda di Savoia (XI secolo), l’immagine e l’uso del castello cambiò.  La moglie di Amedeo IX di Savoia, tolse l’immagine primitiva e rude che aveva la fortezza per renderlo una degna dimora per nobili. Fece ampliare il castello aggiungendo quattro torri angolari cilindriche e lo fece diventare una villa di delizie.  In questo castello, nel 1475, venne stipulato il trattato di Moncalieri, ovvero quel contratto che legava la duchessa, Carlo il Temerario, duca di Borgogna, e Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano.

Tra il 1528 e il 1580 il castello di Moncalieri fu spesso dimora di Emanuele Filiberto.

Intorno al 1600, Carlo Emanuele I, successore di Emanuele Filiberto, iniziò i lavori di un ulteriore ampliamento, lavori che continuarono con Vittorio Amedeo I e la madama reale Cristina di Frania, figlia di Enrico IV. I lavori durarono poco più di sessant’anni e portarono al risultato che oggi vediamo, tranne per il dettaglio delle torri. Delle 4 torri originarie, solo due sono tutt’oggi visibili sulla facciata del castello, sono rivestite di mattoni rossi, mentre la terza colonna venne fuori durante i lavori di restauro e oggi si può vedere durante il percorso di visita, la quarta invece rimase distrutta e non più ricostruita. Durante tutti questi anni di lavori sul castello, venne modificato anche il parco superiore che venne allargato e furono aggiunti fontane con giochi d’acqua e giardini.

Il castello di Moncalieri fu la residenza prediletta di Vittorio Amedeo II, dove vi morì dopo aver abdicato per far salire al trono il figlio Carlo Emanuele III.  Quest’ultimo  portò ulteriori modifiche al castello, sotto l’occhio vigile di Benedetto Alfieri, apportarono abbellimenti costanti fino ad arrivare al culmine nel 1775, con l’architetto messinese, Francesco Martinez, voluto da Vittorio Amedeo III.

I lavori di abbellimento includevano: la modifica della facciata interna, la costruzione della cappella vicino al salone principale, l’attuale giardino delle Rose, vari lavori di arredo di interni.

Il castello di Moncalieri fu il primo castello ad essere occupato dai Francesi durante l’avanzata in Piemonte nel 1798. Quando arrivarono i Francesi, il castello riportò gravi danni perché venne usato come caserma, galera, ospedale militare e una zona del parco venne adibita a cimitero.

Nel 1817, con Vittorio Emanuele I, il castello tornò nelle mani dei Savoia.  Durante il suo regno iniziarono i lavori di restauro. Lungo tutte le maniche laterali vennero affissati quadri con le gesta dei regnanti, lo scalone principale venne rifatto, le sculture vennero affidate a Giacomo Spalla, il quale riuscì a recuperare parti della vecchia costruzione. Allo stesso tempo vennero modificati gli alloggi vicini e in più venne costruita la “Cavallerizza” nel cortile principale.

Con la morte di Carlo Felice di Savoia si estinse la dinastia di primogenito dei Savoia a seguirli ci furono i Savoia- Carignano, con Carlo Alberto di Savoia che ebbe come sua residenza reale proprio il castello di Moncalieri e lo fece diventare sede dei giovani principi che qui studiarono.

Vittorio Emanuele I, durante il Risorgimento, non utilizzò più il castello di Moncalieri come sede per gli studi dei suoi figli, ma apportando delle modifiche agli interni la trasformò nella sua dimora. Insieme alla moglie Maria Adelaide D’Asburgo-Lorena abbellirono la dimora con lo stile eccentrico che caratterizzava la metà del Ottocento, cancellando così ogni traccia dei ricordi dei secoli passati.

A Novembre del 1894, a castello, fu firmato il famoso proclama di Moncalieri. Documento con il quale il re scioglieva la camera dei deputati chiedendo ai elettori di proclamare Massimo D’Azeglio, presidente del consiglio. Quest’ultimo voleva approvare il trattato di pace con l’Austria.

Durante la seconda metà del Novecento, il castello fu la dimora di diverse regine e principesse: principessa Maria Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II, e sua figlia Maria Letizia Bonaparte.

Il 25 ottobre 1926, Maria Letizia Bonaparte morì nel castello di Moncalieri e l’anno dopo, nel 1927 il castello divennne sede della Scuola Allievi Ufficiali di di complemento Artiglieria del corpo d’armata di Torino fino alla fine del 1943, quando divenne il comando della Guardia nazionale repubblicana di frontiera.

Dal 1945 il castello venne dato ai Carabinieri, assumendo nel 1977 il nome di Primo Battaglione Piemonte.

Dopo i restauri, nel 1991, il castello venne aperto al pubblico e dal 1997, il castello è scritto alla lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

Nel 2008 una delle torri del castello prese fuoco e per circa dieci anni venne chiuso per i lavori di restauro. Nel 2017 venne riaperto per poterlo poi richiudere per mancanza di personale. Ma vista la sua importanza e sede dei personaggi più illustri del nostro passato, il castello di Moncalieri verrà riaperto in occasione per la festa della Repubblica, il 2 giugno 2019.